La casa dove è nato il grande artista Amedeo Modigliani, si trova in via Roma, 38, al piano nobile di un’affascinante palazzina della borghesia ebraica livornese ottocentesca. La casa organizzata come un museo ripercorre la vicenda artistica e umana di questo grande artista livornese attraverso foto, documenti, lettere, riproduzioni. Il percorso si conclude con un omaggio reso al grande artista, da pittori contemporanei che hanno donato alla Casa Modigliani una serie delle loro opere ispirate alla figura e all’arte di Modigliani, tra loro ricordiamo Bruno Ceccobelli, Mario Madiai, Pietro Cascella, Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Tano Festa.
Amedeo Modigliani o Dedo, come lo chiamavano in famiglia, è uno degli artisti più famosi al mondo, sia per la sua arte, sia per le sue vicende esistenziali che lo hanno reso un personaggio leggendario.
In una lettera che Leopold Zborowski scrive a Giuseppe Emanuele Modigliani, il 31 gennaio 1920, a pochi giorni dalla morte del pittore, parlando dell’amico, dice era un figlio delle stelle; noi aggiungiamo figlio di Livorno.
Livorno è centrale per l’approfondimento di questo artista, sia perché è la città che gli ha dato i natali, sia perché qui ha studiato, è divenuto un ebreo adulto attraverso la celebrazione del bar miamicitzvà nell’antica sinagoga della città nel luglio del 1897, qui si è formato nelle scuole di pittura, i suoi amici erano livornesi. I suoi parenti materni, i Garsin, sono a Livorno dalla fine del Settecento ed i suoi nonni paterni dal 1849. A Livorno la comunità ebraica è numerosa ed è molto attiva nel tessuto sociale e culturale cittadino. Gli Ebrei a Livorno sono sempre stati garantiti dai privilegi delle “Livornine”, leggi emanate nel 1593 dal Granduca Ferdinando dei Medici per incrementare la popolazione della nuova città. Le libertà concesse hanno determinato un’estrema apertura verso chi sceglieva di vivere ed operare a Livorno.
I Modigliani abitavano in via Roma 38 in una zona residenziale, “in un quartiere tranquillo e in una casa ridente”, così scrive Eugenia Garsin nel suo diario, accanto ad altre famiglie della borghesia livornese ebraica. Proprio a pochi metri da loro sorgeva la lussuosa villa della famiglia Attias, una delle più importanti famiglie di ebrei livornesi. A testimonianza di questa villa è rimasto il nome della piazza.
Il 12 luglio 1884 fa nasceva Dedo nella palazzina di via Roma viaroma38; il parto di Eugenia è passato alla storia ed è stato anche rappresentato nei film dedicati all’artista. Mentre la madre ha le doglie, arriva un ufficiale giudiziario per pignorare i beni della famiglia, ma un’antica consuetudine stabiliva che non si potesse toccare il letto di una partoriente, allora tutta la famiglia concorre nel gettare più cose possibili sopra e sotto il letto di Eugenia per salvarle dal pignoramento.
La palazzina di via Roma era molto amata da Eugenia Garsin che ricorda: la casa di via Roma molto grande piena di domestici, i pasti pantagruelici e sempre la tavola imbandita per un’infinità di parenti e amici romani. Anche il padre di Eugenia, Isacc Modigliani, che abitava a Marsiglia, spesso soggiornava a Livorno in casa Modigliani e ogni giorno portava a spasso il piccolo Dedo lungo i fossi, alla stazione a veder partire i treni a vapore, al porto, al mercato del pesce.